Concerto Meditativo di musica indiana

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SABATO 26 NOVEMBRE 2016
ORE 20.30

Concerto Meditativo di Musica Classica Indiana
Nicolas Delaigue (Sitar) e Nihar Mehta (Tabla)

 

 

 

Abbiamo nuovamente il piacere di aprire le porte del nostro centro per un viaggio alla scoperta del fascino della musica classica Indiana, questa volta proposta in una versione che permette all’ascoltatore di fruire veramente degli influssi e delle vibrazioni benefiche di questa musica…

In apertura della serata, vi inviteremo a partecipare ad un’esperienza meditativa unica, aperta anche a chi non ha mai meditato, che avrà come sottofondo musicale gli strumenti Indiani suonati dal vivo.

Durante la pausa sorseggeremo un caldo chai, il tradizionale thè speziato dolce così come si beve in India.

Infine ascolteremo le creazioni musicali di Nicolas Delaigue al Sitar e Nihar Mehta alle percussioni Tabla. 
I musicisti presenteranno alcuni brani classici contenuti all’interno del primo cd registrato insieme, dal titolo “RASA”. Questo termine sanscrito, che sta per “estetica”, viene tradizionalmente usato per indicare l’insieme degli stati d’animo o emozioni che vengono suscitate in chi fruisce o gode di un’opera d’arte, in questo caso l’ascoltatore. Esistono nove diversi Rasa, che rappresentano la base dell’estetica applicabile alla musica, alla danza ed in generale a tutte le arti sceniche della cultura classica dell’India.

L’accoglienza è informale e prevede alcuni posti a sedere su sedie, altri su pouf, e altri ancora sui tappetini a terra. Come da tradizione, chiederemo di lasciare le scarpe all’ingresso.


INGRESSO:  
€15 a persona  |  Ridotto: €10 per soci ParmaYOGA e studenti  |  Gratis: bambini

GRADITA PRENOTAZIONE:  è possibile prenotare telefonicamente, via email o sms.

 

CONTATTI:  ParmaYOGA  |  tel. 328 5712123  |  email: info@parmayoga.it

 

 NICOLAS DELAIGUE: Performer ed insegnante di Sitar e di musica classica Hindustani (dell’India del Nord), attualmente rappresenta un punto di riferimento in Europa per le esibizioni e per l’insegnamento in questa musica. Ha seguito un percorso formativo atipico ed eterogeneo e, dopo una full immersion di anni di pratica e di totale dedizione nei confronti di questa forma d’arte, ha creato un legame di successo tra l’India e l’occidente. Residente a Lione (Francia) dal 2011, si è esibito in Europa, India, e Nord Africa; ha tenuto concerti in sedi prestigiose quali il Musée d’Orsay (Parigi), il Casinò di Monte Carlo (Monaco), la Maison de l’Inde (Parigi), il Music Festival of Seibtla (Tunisia), ed inoltre nell’ambito di prestigiosi festival musicali nonché rinomati teatri in Francia. In India si è esibito in concerti sia pubblici che privati, soprattutto elle città di Nashik e Kolkata. E’ stato allievo di alcuni tra i più rinomati musicisti di Sitar (Ustad Shahid Parvez, Indrajit Banerjee, Patrick Moutal, Sugato Nag) ed ed ha avuto successo nel creare una sintesi stilistica di ciò che ha appreso dai diversi Maestri.

Sitar:  si tratta della cosiddetta “chitarra Indiana”, uno strumento musicale a corde dell’India settentrionale, ed è lo strumento della musica classica Indiana più conosciuto in Occidente, reso famoso dal celebre Ravi Shankar.Si pensa che questo trumento sia stato importato in India dall’antica Persia e il nome Sitar deriva probabilmente dal termine persiano seh-tar, che letteralmente significa “tre corde”. Il largo manico ospita una tastiera con sedici / venti tasti incurvati, che possono essere spostati a piacimento dall’esecutore in modo da poter eseguire tutti i diversi tipi di Raga (scale musicali tradizionali). Le corde sono generalmente sette superiori più undici inferiori: tre vengono utilizzate per eseguire la melodia, mentre le altre per fornire un accompagnamento ritmico e di bordone. La cassa armonica è fatta con una zucca tagliata a metà, a cui viene aggiunto un sottile strato di legno che fa da coperchio. Il suo timbro è vibrante e particolarmente suggestivo.

 NIHAR MEHTA: Inizia a suonare le percussioni tabla a 12 anni con suo padre, poi approfondisce lo studio con lo zio Nandan Mehta della prestigiosa scuola di musica ‘Saptak’ ad Ahmedabad (India), per poi passare sotto la guida del maestro Pt. Kishan Maharaj. Oltre a studiare ancora presso la ‘Saptak’ e con Pt. Puran Maharaj (figlio di Pt. Kishan Maharaj), dal 1996 si esibisce regolarmente sia alla radio che alla televisione indiana. Nel 1994 ha vinto il primo premio al prestigioso concorso ‘Pt. Omkarnath Music Competition’, per poi vincere il primo premio del National Youth Festival nel 1995. Nel 1999 ha suonato presso il Prithvi Theatre di Mumbai, Natrani Theatre di Ahmedabad e Ganna Sansthan di Lucknow. Ha accompagnato artisti molto celebri, tra i quali Ustad Shujaat Khan, Ustad Shahid Parvez, Pt. Vishwa Mohan Bhatt , Partho Sarothy, e molti altri ancora. Dal 2003 insegna regolarmente percussioni tabla e pakhawaj a Nizza, Lione, Torino e Firenze. Ha condotto seminari e master class con Ustad Zakir Hussain nel 2012 e 2014 a Nizza. Il suo stile di esecuzione di è quello della cosiddetta Benares Gharana.

Tabla:  sono tipici strumenti a percussione Indiani, consistenti in una cassa di legno o terracotta, sulla quale viene tesa una pelle. La parola tabla deriva dalla parola araba che significa tamburo. Questi strumenti vengono suonati con una raffinatissima tecnica di utilizzo delle dita. Sono normalmente due, di forme e dimensioni diverse: il tamburo più grande, di sonorità bassa, è suonato normalmente con la mano sinistra, mentre il più piccolo, di sonorità più alta, con la mano destra. Entrambi sono dotati, al centro della membrana, di un cerchio scuro detto sihai, composto da un particolare impasto di riso, che permette di ottenere numerose sonorità che creano un gioco timbrico particolarmente interessante. Le strutture ritmiche (Tala) della musica classica Indiana sono molto complesse e vengono trasmesse ed insegnate oralmente con una sillabazione ad imitazione dei vari suoni ottenuti con le Tabla. Queste percussioni sono usate sia nella musica Indiana classica, che in quella popolare e religiosa, oltre che nella musica etnica contemporanea.