Serata Indiana

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VENERDì 2O NOVEMBRE 2015:


•  ORE 19.30 – Apericena Indiano

•  ORE 20.00 – Performance di Danze dell’India
Bharatanatyam e Kathak
Alessandra Pizza e Lisa Pellegrini

•  ORE 20.30 – Concerto di Musica Classica Indiana
Jari Palmieri
(Sitar) e Stefano Grazia (Tabla)

 

Dopo il successo degli eventi passati, abbiamo il piacere di proporre nuovamente una serata che permetta a tutti di cogliere il fascino e la bellezza della cultura Indiana attraverso le espressioni più elevate della sua arte: aprirà la serata una performance di danze tradizionali (stili Bharatanatyam e Kathak) a cura di Alessandra Pizza e Lisa Pellegrini e, a seguire, un concerto di musica classica attraverso le note del Sitar di Jari Palmieri e delle percussioni Tabla di Stefano Grazia.

In apertura della serata verrà offerto un piccolo rinfresco a cura del ristorante Indiano “Maharaja” di Parma, consistente di piccoli assaggi di antipasti Indiani (vegetariani), accompagnati da thè e altre bevande analcoliche.

L’accoglienza è informale e prevede alcuni posti a sedere su sedie, altri su pouf, e altri ancora sui tappetini a terra. Come da tradizione, chiederemo di lasciare le scarpe all’ingresso.


INGRESSO: 
€20 a persona  |  Ridotto: €15 per soci ParmaYOGA e studenti  |  Gratis: bambini


CONTATTI:
  ParmaYOGA  |  tel. 328 5712123  |  email: info@parmayoga.it

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA ENTRO IL 18 NOVEMBRE!
E’ possibile prenotare telefonicamente, via email o sms.

ALESSANDRA PIZZAsi è formata in danza classica e, dopo aver conseguito la Laurea in Storia Orientale, si è dedicata completamente alla danza Bharatanataym, recandosi numerose volte in India e studiando con insegnanti prestigiosi come N.S. Grau, P. T. Narendran, C.K. Balagopalan, S. Vijayan, R. Manet, C. Uppamah, T. Leucci, L. Samson, A. Lakshmanan, P. Govind, W. Thang. Entra a far parte della compagnia ARTEMISdanza, avvicinandosi così anche alla danza contemporanea, e porta avanti lo studio e l’insegnamento di questa danza presso diverse località dell’Emilia Romagna. Partecipa a festivals e rassegne di danza, tiene seminari e collabora presso diversi centri e Associazioni. Oltre all’attività di danzatrice professionista e insegnante, organizza regolarmente stages con Maestri e danzatori di fama internazionale.

Danza Bharatanatyam:   è lo stile più antico di teatro-danza dell’India ed è uno stile di danza tradizionale dell’India del Sud. Una danza raffinata e complessa, dalle origini molto antiche, che attinge al vasto repertorio mitico Hindu, in cui le gesta degli dèi vengono riproposte con un preciso linguaggio corporeo. l termine Bharata è un acronimo delle parole bhava (espressione), raga (melodia), tala (ritmo), mentre Natyam in sanscrito significa “danza”. Questa antica arte è infatti una perfetta sintesi di questi tre elementi e alcune delle sue caratteristiche principali sono rappresentate dalla perfetta geometria delle linee del corpo, la velocità e la ricchezza ritmica, combinati con un elaborato linguaggio delle mani (mudra) e una raffinata mimica del volto.

 

LISA PELLEGRINI:  dopo una formazione teatrale ha iniziato lo studio della danza classica indiana e dal 2008 si reca regolarmente in India, dove passa lunghi periodi presso il suo maestro Guruji Pradipta Niyogi col quale studia il Kathak di stile Jaipur Gharana. Inoltre integra la sua formazione con le percussioni Tabla e il canto classico Hindustani.

Danza Kathak:  nell’antica India i Kathakas erano i menestrelli che viaggiavano di corte in corte, portando storie mitologiche e racconti delle antiche scritture, sottoforma di canzoni e di danza. Nel medioevo il Kathak giunge nelle corti regali e diventa una forma di intrattenimento, acquisendo particolare grazia ed enfasi attraverso la parte ritmica. In questo periodo si sviluppa come arte teatrale che mescola la potenza dei passi e delle piroette, i sottili e delicati movimenti delle mani e le intricate storie mimate. Il Kathak rappresenta l’unica danza classica che mescola le radici della cultura Hindu e di quella Musulmana. Questo stile di danza è formato da una parte tecnica ed una espressiva ed il danzatore indossa grandi cavigliere (chiamate Ghungroo) che vengono considerate in tutto e per tutto come parte integrante del danzatore.

JARI PALMIERI: è uno dei maggiori rappresentanti di sitar in Italia. Studia il Sitar da 10 anni con diversi importanti esponenti della Musica Classica Indiana sia in Italia che in India. Tra i suoi principali Maestri vi sono Shahid Parveez Khan e attualmente Debojyoti Gupta. Jari si dedica completamente allo studio del Sitar e si esibisce in numerosi contesti quali spettacoli, concerti privati, eventi presso Associazioni, musei, teatri, Accademie e Università. Ha collaborato con l’Ambasciata Indiana di Roma.

Sitar:  si tratta della cosiddetta “chitarra Indiana”, uno strumento musicale a corde dell’India settentrionale, ed è lo strumento della musica classica Indiana più conosciuto in Occidente, reso famoso dal celebre Ravi Shankar.Si pensa che questo trumento sia stato importato in India dall’antica Persia e il nome Sitar deriva probabilmente dal termine persiano seh-tar, che letteralmente significa “tre corde”. Il largo manico ospita una tastiera con sedici / venti tasti incurvati, che possono essere spostati a piacimento dall’esecutore in modo da poter eseguire tutti i diversi tipi di Raga (scale musicali tradizionali). Le corde sono generalmente sette superiori più undici inferiori: tre vengono utilizzate per eseguire la melodia, mentre le altre per fornire un accompagnamento ritmico e di bordone. La cassa armonica è fatta con una zucca tagliata a metà, a cui viene aggiunto un sottile strato di legno che fa da coperchio. Il suo timbro è vibrante e particolarmente suggestivo.

 STEFANO GRAZIA:  laureato in Indologia, ha iniziato a studiare musica indiana e percussioni Tabla nel 1979 sotto la guida del Maestro Pt. Sankha Chatterjee di Calcutta, seguendone i corsi per oltre 15 anni tra Venezia, Berlino e Calcutta. In quegli anni è entrato in contatto anche col leggendario sitarista Ravi Shankar e con il Maestro di Tabla Alla Rakha. In seguito ha seguito il Maestro Pt. Pooran Maharaj di Benares ed ha partecipato alla Master Class di Tabla di Zakir Hussein. Nel corso degli ultimi anni ha suonato in oltre 100 concerti, accompagnando numerosi celebri musicisti Indiani in tournée in Europa.

Tabla:  sono tipici strumenti a percussione Indiani, consistenti in una cassa di legno o terracotta, sulla quale viene tesa una pelle. La parola tabla deriva dalla parola araba che significa tamburo. Questi strumenti vengono suonati con una raffinatissima tecnica di utilizzo delle dita. Sono normalmente due, di forme e dimensioni diverse: il tamburo più grande, di sonorità bassa, è suonato normalmente con la mano sinistra, mentre il più piccolo, di sonorità più alta, con la mano destra. Entrambi sono dotati, al centro della membrana, di un cerchio scuro detto sihai, composto da un particolare impasto di riso, che permette di ottenere numerose sonorità che creano un gioco timbrico particolarmente interessante. Le strutture ritmiche (Tala) della musica classica Indiana sono molto complesse e vengono trasmesse ed insegnate oralmente con una sillabazione ad imitazione dei vari suoni ottenuti con le Tabla. Queste percussioni sono usate sia nella musica Indiana classica, che in quella popolare e religiosa, oltre che nella musica etnica contemporanea.