Kalipada Adhikary

Kalipada

 

 

 

Percussione sri khol

 

 

Nato in India (West Bengal) da una famiglia di musicisti Baul, ha iniziato fin da piccolo a suonare lo sri khol (tamburo a due membrane) con il padre, musicista e maestro di percussioni.

Nel corso degli anni ha perfezionato la tecnica musicale studiando con altri maestri strumenti a percussione della musica classica e popolare indiana (mridangam, tabla, duggi, dhol, madol) e canto.

Nel 1989 è stato invitato in Italia da Abani Biswas nell’ambito del Progetto Source’s Research Indian Performative Arts, al quale ha partecipato per oltre 20 anni in India ed Europa come componente del gruppo di artisti indiani Mìlon Mèla.

In Italia, Francia, Portogallo, Svizzera, Venezuela e Messico ha presentato concerti di musica Baul e condotto seminari di strumenti a percussione.

Ha collaborato con diversi musicisti e gruppi di musica folk europei.

In Italia ha collaborato alla edizione dei CD musicali “A man of heart” edito dalla Amiata Records e “Poeti arabi di Sicilia” del gruppo Milagro Acustico Ensemble.

Ha collaborato alla realizzazione di laboratori multidisciplinari diretti agli studenti dell’Università del “Teatro Ateneo” dell’Università La Sapienza di Roma, del DAMS di Bologna e ai laboratori di musico-terapia in centri di salute mentale e nelle scuole.

 

I Baul del Bengala: cantori mistici, menestrelli erranti, i Baul conservano una delle più antiche e affascinanti tradizioni dell’India. Il loro nome deriva probabilmente dal sanscrito “vayu” (il vento), e così come il vento si muove sulla terra senza mai fermarsi, così i Baul vagano di villaggio in villaggio come dei folli, danzando in estasi e cantando la gioia e l’amore che proviene dall’unione mistica col Divino. La loro filosofia, maturata dall’unione tra diversi insegnamenti religiosi quali il Tantrismo, il Buddhismo, il Sufismo e il Vaishnavismo, pone l’uomo al centro dell’universo. L’uomo è la sacra dimora dell’Assoluto che può essere raggiunto solo attraverso una continua ricerca interiore che porta alla scoperta dell’Uomo che vive dentro l’uomo, del Divino che si può rintracciare nell’uomo stesso, il “Maner Manush” ossia l’Uomo del cuore. Sacralizzando l’umanità essi professano la fratellanza universale, rifiutano tutte le differenze di razza, di casta, di religione e vivono liberi da ogni attaccamento a ciò che è materiale. La musica dei Baul esprime la gioia interiore, la felicità dell’amore che scaturisce dal proprio essere attraverso antichi gesti e toccanti melodie che suscitano un puro e assoluto incontro di cuori. Questi affascinanti cantori vivono così una esistenza libera, senza distinzioni e regole, una vita semplice basata solo sulla gioia di cantare e danzare insieme in ogni luogo, una vita che li fa essere per sempre dei folli Baul.